Purtroppo, il 22 agosto, il medesimo sito dell'ICO è stato afflitto dalla peggiore disgrazia che possa colpire un sito web: un devastante crash informatico che ha comportato il malfunzionamento del sito per oltre 2 giorni. Due giorni, senza prospettive sui tempi di ripristino e senza la possibilità di accedere ai materiali pubblicati, senza poter inviare le notifiche all'autorità, senza accedere alle registrazioni dei titolari del trattamento (in Inghilterra è un adempimento previsto in modo generalizzato), ecc.
Murply non perdona!
Murphy non perdona!
Su suolo Italico, il 25 maggio, sicuramente per un eccessivo lavoro del server e delle linee, il sito del nostro Garante è risultato irraggiungibile per ore... effettivamente il tamtam mediatico ha portato molta più gente del previsto ad occuparsi di una materia che, generalmente, è frequentata da 4 gatti spelacchiati e 4 minions.
Ripenso all'antico adagio letto tante volte in tribunale: "la legge è uguale per tutti"...e poi ripenso alla legge di Murphy!
Il 4 Settembre, dopo una lunga e ansiosa attesa, è stato pubblicato il D.Lgs 101/2018 che modifica e armonizza il D.Lgs 196/03 al GDPR. Una giornata campale, densa di emozioni per tutti i gatti spelacchiati e i minions che di privacy sono appassionati.
Purtroppo... Murphy non perdona!
Il 5 settembre, all'alba della pubblicazione dell'importante nuova legge, il sito del Garante Privacy va offline, si scollega dal mondo: irraggiungibile... muto e sordo ad ogni tentativo di accesso!
E pensare che non si tratta di un sito vetrina, statico e immutabile. Garanteprivacy.it è un sito molto frequentato, ricco di contenuti, magari non paragonabile ai siti di alcune Autority gemelle in altri stati d'Europa, ma pur sempre punto di riferimento per i cultori della protezione dei dati personali.
In effetti, oltre ad essere il faro che traccia la rotta per il corretto adempimento della norma, è anche un portale per una serie di "servizi": attraverso il sito è gestito il registro delle notifiche del trattamento per chi era tenuto ad effettuarla (in effetti è un obbligo tutt'ora vigente), è l'interfaccia di invio dei dati di contatto del DPO nominato presso gli enti che debbono dotarsi del responsabile della protezione, è il punto di contatto per ricorsi e segnalazioni.
Un evento, insomma, che mortifica il requisito della disponibilità del dato personale previsto dall'articolo 32 del GDPR!
Potrebbe andare peggio? Beh, si... sul sito del garante si dovrebbero notificare i Data breach... Opps! Come fa ora il Garante a notificare il suo stesso Data Breach?
Murphy non perdona!
Probabilmente questa autodenuncia circolare di data breach non avverrà e non è previsto debba avvenire, anche se mi sembra tutto abbastanza ridicolo.
Amaramente, smetto però di ridere se penso che noi gatti spelacchiati e noi minions, se subiamo un evento del genere, dobbiamo autodenunciarci al Garante e saremo chiamati a dare prova di aver fatto tutto il necessario per scongiurare l'inaccessibilità dei dati e garantire il requisito della disponibilità, di aver garantito la continuità dei servizi, di aver escluso la possibile perdita di dati, di aver impedito accessi non autorizzati e di aver organizzato la resilienza del sistema.
Noi dobbiamo dotarci di efficaci procedure di disaster recovery e di business continuity. Noi dobbiamo vincolare i nostri processor a standard analoghi di protezione dei dati e, se non facciamo tutto questo, veniamo sanzionati, incriminati e dobbiamo risarcire i danni causati.
...e tutto questo accadrà, è una certezza: Murphy non perdona!
CB
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